sabato 12 giugno 2010

Scritte intimidatorie contro responsabile Caritas Abruzzo e Molise

Da: http://WWW.primadanoi.it

CAMPOBASSO. In Abruzzo e Molise gesti intimidatori, negli ultimi giorni, contro don Alberto Conti, il responsabile della Caritas per le due regioni.Don Alberto è anche direttore della Caritas diocesana di Trivento e parroco di Castelguidone, provincia di Chieti. Già anni fa don Conti, noto anche per il suo impegno contro la criminalità organizzata (fondò lo scuola di formazione politica "Paolo Borsellino") aveva subito atti intimidatori, gesti che ora sono ripresi. Scritte contro il sacerdote sono comparse sui muri tra Trivento e Castelguidone e nella stessa zona qualcuno nottetempo ha riempito le strade con volantini che chiedono l'allontanamento del religioso. La Diocesi (che abbraccia Comuni molisani e abruzzesi) ha subito condannato l'accaduto sul quale sono in corso le indagini delle forze dell'ordine. «Tutta la comunità e, in particolare, noi sacerdoti - affermano dall'Ufficio delle Comunicazioni Sociali - ci stringiamo attorno a don Alberto Conti, in questi giorni vittima innocente di manifestini e scritte murali con frasi diffamatorie e calunniose. Un atto che, sebbene non ne sia ancora ben nota la dinamica dei fatti, compito questo affidato alle Forze dell'ordine, è comunque davvero sconcertante, anticristiano e dal chiaro sapore intimidatorio». La Curia aggiunge che «l'episodio ha destato forte preoccupazione nella comunità dei fedeli e noi, pastori di queste comunità, non possiamo far altro che rispondere con parole molto dure di condanna del gesto, mentre esprimiamo tutta la vicinanza di rispetto e la piena solidarietà a don Alberto. I gravi fatti accaduti in questi ultimi tempi a Castelguidone e dintorni ci devono portare tutti alla riflessione personale e ad un serio supplemento di impegno anche da parte della società civile, delle forze dell'ordine e della magistratura. Noi, confratelli e amici di don Alberto, conoscendo le sue grandi doti umane, culturali, spirituali e pastorali, ribadiamo la vicinanza al solerte sacerdote, e altresì condanniamo fermamente ogni forma di calunnia e di intimidazione ingiustamente da lui subita».

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