domenica 20 giugno 2010

Cattolica, i medici difendono il lavoro del Centro

Pubblichiamo una nota della Segreteria Aziendale CISL Medici dell' Università Cattolica di Campobasso.








Da qualche settimana un consistente gruppo dei Dirigenti Medici dipendenti dell’Università Cattolica di Campobasso ha deciso di costituirsi in rappresentanza sindacale. Tra i tanti motivi che ci hanno spinto a tale iniziativa c’è quello di prendere parte attiva alla definizione di obiettivi e programmi del nostro Centro.

Da diversi mesi appaiono sulla stampa regionale, a cadenza regolare, articoli che attestano le difficoltà in cui, al momento, versa il Centro di Ricerche e Formazione ad alta tecnologia nelle scienze Biomediche - quinta sede dell’Università Cattolica ubicata qui a Campobasso.
Da medici, non entriamo in merito a problematiche ed argomentazioni di carattere economico e politico. Non sta a noi, tra l’altro, elogiare il nostro lavoro ed il Centro in cui operiamo.
Ci preme, però, sottolineare le caratteristiche di specificità e di alta specializzazione e complessità assistenziale che caratterizzano le prestazioni erogate dal Centro.
Gli obiettivi per i quali questa struttura è nata (ricerca, formazione, alta tecnologia e livello assistenziale) sono stati e sono con forza perseguiti e garantiti nel corso di questi anni, quotidianamente, da quanti di noi hanno contribuito a far nascere ed affermare su un territorio ben più ampio della regione Molise tale struttura.
Tuttavia, in una regione che in passato ha conosciuto il disagio e la sofferenza dei cosiddetti “viaggi della speranza” e che oggi ha l’opportunità concreta di offrire, alla propria popolazione e non solo, prestazioni sanitarie ad elevata specificità, appare concreto il rischio che “quel passato” torni tristemente attuale.
Questo spinge, chi tanto ha investito del proprio patrimonio professionale in questo progetto, per la quasi totalità molisani, ad una presa di posizione volta a difendere, preservare e garantire quanto faticosamente ottenuto in questi anni di attività. Veniamo ai fatti.
La nostra attività si caratterizza per un bassissimo indice di inappropriatezza pari al 2,3% (di molto inferiore ai riferimenti nazionali che fissano il limite minimo al 14%) e per un elevato indice di attrazione (circa il 45 % dei nostri pazienti proviene da fuori regione).
In particolare, questi flussi attivi di migrazione sono da considerarsi una ricchezza per il Molise, in quanto, innanzitutto, contribuiscono ad accrescere il Fondo Sanitario di questa regione. Esso, infatti, è determinato partendo da un importo proporzionale al numero dei suoi abitanti, cui si aggiunge o sottrae il cosiddetto saldo della mobilità, ossia la differenza tra le prestazioni ricevute dai molisani che vanno a farsi curare in altre regioni e quelle erogate dalle strutture insistenti nel territorio molisano a favore di utenti extra-regionali. Il Centro “Giovanni Paolo II”, pertanto, con il suo 45% di fatturato da riferirsi a pazienti non molisani, contribuisce notevolmente a migliorare il saldo regionale della mobilità e fa da contraltare ai movimenti migratori in uscita, causa di decurtazioni al suddetto fondo e, dunque, di minori introiti per la regione. A ciò si aggiungano i benefici e propulsivi effetti della presenza della Cattolica sull’economia e sull’occupazione della Regione, grazie all’indotto da essa prodotto.
In questi anni abbiamo effettuato con efficacia, unici sul territorio Regionale, interventi di cardiochirurgia e di rivascolarizzazione miocardica percutanea, impianti di defibrillatori biventricolari per la terapia elettrica dello scompenso cardiaco, ablazioni transcatetere con radiofrequenza di aritmie cardiache.
Nel 2009 sono state inoltre effettuati oltre interventi di endoarteriectomia (disostruzione) carotidee, interventi per aneurismi aorta addominale e toracica, interventi di rivascolarizzazione arti inferiori (anche con nuova tecnica di chirurgia ibrida ed impianto cellule staminali per i pazienti candidati ad amputazione di arto).
Il Centro dispone, inoltre, di un Reparto di Riabilitazione Post-chirurgica che assiste il paziente nell’immediato post-operatorio e ne agevola il reinserimento in ambito domiciliare.
Il nostro Dipartimento di Oncologia, ormai da 6 anni, è operativo per la diagnosi e la cura delle neoplasie solide e dei tumori del sangue. La divisione di Oncoematologia, stando a quanto esposto nel recente Piano di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera (10 Maggio 2010) (http://www.regione.molise.it/web/assessorati/sanità.nsf/web/assessorati/sanità.nsf) eroga prestazioni (D.R.G.) di ”alta complessità” (leucemie acute e croniche, linfomi, mielomi, etc) e rappresenta l’unico centro regionale ove vi è la possibilità di effettuare il trapianto di midollo osseo.
L’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica costituisce l’unica struttura del territorio molisano ove viene effettuata chirurgia oncologica ed uroginecologica ed ove vengono applicati protocolli clinici sperimentali. Nella classifica stilata dallo Sportello Cancro del Corriere della Sera, il nostro Centro è al secondo posto in Italia per la cura dei tumori della donna.
L’Unità Operativa di Radioterapia (unica in Regione) è stata riconosciuta dall’AIRO, per due anni consecutivi, quale miglior presidio d’Italia per qualità di cure ed assistenza.
Il dipartimento di Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva e medicina del dolore è in grado di supportare l’attività chirurgica e la gestione perioperatoria dei pazienti attraverso sistemi di monitoraggio emodinamico di ultima generazione, terapie sostitutive e tecniche di ventilazione non invasiva. Il cuore della terapia intensiva è costituito da 16 posti letto a valenza polifunzionale attraverso i quali vengono correntemente gestite problematiche cliniche di varia natura, dal decorso post-operatorio complesso all’infarto miocardio acuto. La medicina del dolore offre l’opportunità di trattare il dolore cronico, neoplastico tramite impianto di stimolatori midollari, pompe infusionali intratecali, adesiolisi ed altre metodiche invasive di recente applicazione.
In Dipartimento Immagini si è contraddistinto in questi anni per l’esecuzione di esami e procedure interventistiche altamente specialistiche (CPRM del pancreas con stimolo secretinico, RM cardiaca, Colonscopia virtuale TC, drenaggio biliare esterno percutaneo, biopsie TAC ed ecoguidate), alimentando un intenso flusso trans-regionale attivo verso il Molise.
Per noi medici, affetto e riconoscenza dei pazienti sono già fonte di gratificazione, ma oggi abbiamo bisogno anche di un’altra cosa: “una prospettiva per il domani”, un Piano Aziendale concordato con la Regione Molise che per il Centro significhi sviluppo, aggiornamento, investimenti, tecnologia.
Chiediamo agli amministratori, ai politici ed ai cittadini di farci continuare a lavorare “per loro” anche domani. Noi vogliamo che l’Università Cattolica viva e rimanga qui a Campobasso.
Crediamo sia interesse di tutti mettersi attorno ad un tavolo ed adoperarsi per trovare una soluzione (anche politica) alle attuali problematiche.
D’altro canto, da parte nostra, essendo un Centro equiparato alle struttura pubbliche dal Ministero della salute, siamo disponibili a sviluppare una sempre maggiore “integrazione” con i colleghi del territorio e con gli altri presidi Ospedalieri pubblici e privati al fine di ottimizzare il percorso diagnostico e terapeutico del paziente molisano. Al giorno d’oggi non è ancora stata pianificata una rete regionale per l’emergenza cardiovascolare e le malattie oncologiche. Tutto ciò causa disservizio e disagio per il paziente (troppo spesso inviato immotivatamente fuori regione) ed un aggravio dei costi per il Sistema Sanitario Regionale.
Ogni giorno e con sempre maggiore impegno lavoreremo per rendere il nostro Centro sempre più “del Molise” e “per i Molisani” che soffrono.
Campobasso, 19 giugno 2010
CISL Medici Segreteria Aziendale UCSC Campobasso